Trib. Napoli 18/6/2018

Responsabilità del chirurgo e dell’ortopedico: risarcimento del danno di € 84.769,73 per una I.P. iatrogena differenziale del 10% con personalizzazione del risarcimento.

Paziente affetto da frattura scomposta della diafisi femorale destra sottoposto ad intervento chirurgico di riduzione della frattura ed applicazione di fissatore esterno.

E’ responsabile l’ortopedico per:
– aver praticato un errato ed inadeguato intervento di riduzione di frattura con errata apposizione di mezzi di sintesi (fissatore esterno, perni, fichès, ecc.), causando il vizioso consolidamento in varismo del femore, con sovraelevazione dell’arto inferiore destro di 27 mm in minus con angolazione dell’asse di 12° e con atteggiamento di deviazione verso l’interno;
– aver praticato un’errata ed inadeguata confezione di gesso pelvi-podalico con successivo errato ed inadeguato tentativo di gibsotomia che non ha dato luogo all’allineamento della frattura, causando il vizioso consolidamento in varismo del femore, con angolazione dell’asse di 12° e con atteggiamento di deviazione verso l’interno;
– non aver adottato la corretta tecnica prevista dalle linee guida e dai protocolli per quel tipo di frattura (applicazione di filo metallico di Kirschner di 2 mm a livello dei condili femorali).

Liquidati:
– il danno non patrimoniale;
– il danno emergente futuro;
– le spese di consulenza tecnica di parte redatte ante iudicium.

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