Errato aborto, omessa diagnosi di malformazioni e morte del neonato: maxi-risarcimento per la madre
Il Tribunale di Torre Annunziata ha riconosciuto la grave responsabilità di una struttura sanitaria per una serie di errori che hanno portato alla nascita indesiderata di un feto affetto da gravissime malformazioni e al suo successivo decesso dopo sei mesi di vita. La paziente si era recata in ospedale per sottoporsi a un’interruzione di gravidanza, ma l’intervento non aveva avuto successo a causa dell’imperizia dei medici, i quali non si erano accorti dell’errore costringendo la donna a proseguire una gravidanza non desiderata.
Solo alla nascita sono state diagnosticate le malformazioni fetali, dando inizio a un difficile percorso di cure per la neonata, purtroppo culminato con il suo decesso. Il Tribunale ha accolto le ragioni della madre, condannando la struttura sanitaria al risarcimento di tutti i danni subiti, con una liquidazione che ha incluso un risarcimento extra tabellare per la lesione del diritto all’autodeterminazione e il danno non patrimoniale per la perdita del rapporto parentale, calcolato secondo le tabelle del Tribunale di Milano.
Segue il riepilogo della sentenza a cura dell’Avv. Vincenzo Liguori:
Trib. Torre Annunziata 5/12/2022 n. 2722: responsabilità per errata interruzione di gravidanza, omessa diagnosi di malformazioni fetali e suo successivo decesso dopo 6 mesi di sopravvivenza.
La paziente, avvedutasi di essere incinta, giunge in ospedale al fine di sottoporsi ad aborto tramite intervento di interruzione della gravidanza. L’isterosuzione con raschiamento non sortisce gli effetti voluti per maltalento ed imperizia dei medici, i quali non si avvedono dell’errore commesso e, con diagnosi tardiva, costringono la gestante a proseguire una gravidanza espressamente non voluta.
Solo al momento della nascita vengono riscontrate delle gravissime malformazioni al feto (agenesia del corpo calloso), a causa delle quali la gestante è costretta ad iniziare un travagliato percorso di cure per tentare di salvare la piccola neonata la quale, tuttavia, muore dopo circa 6 mesi.
Il Tribunale:
– accoglie le tesi della gestante-madre danneggiata;
– rigetta le tesi della struttura sanitaria;
– condanna la struttura sanitaria al pagamento in favore della madre del risarcimento di tutti i danni subiti;
– liquida alla stessa:
► il danno da lesione dell’autodeterminazione, personalizzandolo al massimo ed andando ben oltre le previsioni tabellari (liquidazione extra tabellare);
► il danno non patrimoniale per la perdita del rapporto parentale, patito iure proprio per la successiva morte della neonata, sulla scorta delle vigenti tabelle di liquidazione del Tribunale di Milano.