Ciclista travolta e uccisa da auto: maxi-risarcimento ai familiari
La Corte d’Appello di Napoli ha ribaltato la sentenza di primo grado, riconoscendo la piena responsabilità di un automobilista che, sopraggiungendo ad alta velocità e senza rispettare le distanze di sicurezza, ha tamponato violentemente una giovane ciclista che procedeva sul bordo della strada. La ragazza è deceduta poche ore dopo a causa delle gravissime lesioni riportate.
La Corte ha accolto le ragioni dei familiari della vittima, condannando l’automobilista e la sua compagnia assicurativa a un risarcimento complessivo di oltre 3,8 milioni di euro. È stata inoltre riconosciuta la “mala gestio” dell’assicurazione, condannandola a risarcire anche la parte di danno eccedente il massimale di polizza.
Il risarcimento è stato liquidato ai familiari per il grave danno non patrimoniale subito a causa della perdita della congiunta e per il danno non patrimoniale “iure hereditatis”, ovvero per le sofferenze patite dalla giovane ciclista nel breve periodo tra l’incidente e il decesso.
Segue il riepilogo della sentenza a cura dell’Avv. Vincenzo Liguori:
App. Napoli 3/7/2024 n. 3027 – responsabilità dell’automobilista per tamponamento da tergo e morte del ciclista.
Una giovane ciclista procedeva sul margine destro della strada e veniva improvvisamente tamponata da un incauto automobilista.
La collisione veniva provocata dal conducente dell’automobile che, sopraggiungendo da tergo ad elevata velocità – senza avvedersi degli ostacoli posti sul manto stradale e senza osservare la doverosa distanza di sicurezza – travolgeva violentemente la giovane ciclista, investendola senza lasciarle margine di salvezza.
La giovane ciclista moriva dopo alcune ore, a seguito di strazianti sofferenze e lucida agonia.
La Corte di Appello, ribaltando l’esito del precedente giudizio di merito:
– accoglie le tesi dei familiari superstiti, danneggiati dalla morte della piccola ciclista;
– rigetta le tesi della compagnia assicurativa;
– afferma l’integrale responsabilità del conducente dell’automobile nella causazione del sinistro;
– afferma la mala gestio propria dell’impresa di assicurazione, condannandola a risarcire importi eccedenti il massimale di polizza;
– liquida ai familiari della defunta:
► il danno non patrimoniale per la morte della congiunta e la relativa perdita del rapporto parentale sulla scorta delle vigenti tabelle di liquidazione del Tribunale di Milano 2024;
► il danno non patrimoniale iure hereditatis per le lesioni mortali e le sofferenze patite in vita dalla vittima nel breve periodo di sopravvivenza.