Risarcimento di € 2.075.081,42 per un danno biologico del 50%

Neonata con paralisi: accertata negligenza medica al parto

La Corte d’Appello ha riconosciuto la responsabilità di un ginecologo per aver gestito in modo errato un parto con distocia di spalla, causando a una neonata una paralisi brachiale all’arto superiore destro e un danno biologico del 50%. Nonostante il parto fosse stato definito fisiologico nella cartella clinica, la neonata presentava problemi alla nascita.

È emerso che il ginecologo non aveva correttamente gestito la distocia né applicato i protocolli specifici per questi casi. La Corte d’Appello ha raddoppiato il risarcimento rispetto al primo grado, condannando il medico, la struttura sanitaria e le loro assicurazioni a pagare complessivamente oltre 2 milioni di euro. Il risarcimento è stato riconosciuto ai genitori per il danno non patrimoniale e alla bambina per il danno alla salute (con massima personalizzazione), il danno alla capacità lavorativa e le future spese mediche e di assistenza domiciliare.

Segue il riepilogo della sentenza a cura dell’Avv. Vincenzo Liguori:

App. NA 14/11/2023 n. 4849: responsabilità del ginecologo per l’errata estrazione del feto.

La partoriente veniva ricoverata presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia della struttura sanitaria e, dopo essere stata trasferita in sala parto, partoriva un feto del peso di 4.450 g.
Nella cartella clinica, il meccanismo del periodo espulsivo veniva definito come fisiologico e non veniva riportata alcuna anomalia né alcuna particolare pratica eseguita al momento del parto.
Alla nascita la neonata presentava però condizioni scadenti, con colorito pallido e cianosi al volto.
Pertanto, ne veniva disposto il ricovero presso il reparto di Neonatologia al fine di sottoporla a terapia in culla termica.
A seguito del ricovero, i medici formulavano la diagnosi di “macrosoma e paralisi ostetrica”, da cui era derivata, alla neonata, paralisi dell’arto superiore destro.

Nel corso del giudizio è emersa la responsabilità del ginecologo presente al parto per non aver correttamente gestito la distocia della spalla presentata dalla neonata ed, inoltre, per non aver applicato gli specifici protocolli che indicano le operazioni e manovre da disporre in tale evenienza.

La Corte di Appello:
– Rigetta le tesi degli appellanti (medico, struttura sanitaria e loro imprese di assicurazione);
– Accoglie le tesi dei genitori della piccola danneggiata;
– Raddoppia la liquidazione risarcitoria riconosciuta in primo grado;
– Liquida ai genitori della danneggiata i danni non patrimoniali per le lesioni e menomazioni subite dalla figlia;
– Liquida alla piccola danneggiata:
► il danno alla salute (comprensivo del danno biologico e del danno morale) con massima personalizzazione;
► il danno alla capacità lavorativa;
► il danno patrimoniale futuro per le spese di cura che dovrà sostenere per il resto della vita;
► il danno patrimoniale, passato e futuro, per le spese di assistenza domiciliare che dovrà sostenere a vita.

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