Risarcimento di € 795.609,2 per trasfusione di sangue infetto e morte del paziente

Morte per trasfusione di sangue infetto: Ministero della Salute condannato

Il Tribunale di Napoli ha riconosciuto la responsabilità del Ministero della Salute per la morte di un paziente avvenuta a causa di epatite cronica HCV correlata, contratta in seguito a una trasfusione di sangue infetto nel 1988.

Il Tribunale ha respinto l’eccezione di prescrizione sollevata dal Ministero e ha ritenuto provato il nesso causale tra la trasfusione e la malattia mortale. Ha inoltre stabilito che il Ministero della Salute aveva l’obbligo di esercitare attività di controllo e sorveglianza sulla circolazione del sangue e degli emoderivati già dal 1970, data di conoscenza del metodo per rilevare il contagio virale, e che tale responsabilità sussiste anche se il virus HCV è stato scoperto solo nel 1989.

Per questi motivi, il Tribunale ha condannato il Ministero della Salute a risarcire i genitori e i fratelli della vittima per un totale di € 795.609,2 (comprensivo degli interessi legali).

Segue il riepilogo della sentenza a cura dell’Avv. Vincenzo Liguori:

Trib. Napoli 24/10/2019 n. 9408

Trasfusione di sangue infetto e morte del paziente: risarcimento del danno di € 754.183,31, di cui € 619.655,74 ai genitori ed € 134.527,57 ai germani della vittima.

Il Tribunale accoglie le tesi dei congiunti della vittima, rigetta quelle del Ministero della Salute e:
– rigetta l’eccezione di prescrizione del diritto sollevata dal Ministero della Salute in quanto inammissibile per genericità ed infondata;
– ritiene provato il nesso di causalità tra le emotrasfusioni cui la vittima è stata sottoposta e l’epatite cronica HCV correlata contratta che lo ha portato ad un precoce decesso;
– ritiene che il Ministero della Salute:
► è tenuto ad esercitare un’attività di direzione, autorizzazione e sorveglianza in ordine alla circolazione del sangue e degli emoderivati dalla data di conoscenza del metodo per rilevare il contagio virale e, cioè, dal 1970;
► è responsabile del danno conseguente alla trasfusione di sangue ed emoderivati effettuata nel 1988, quale l’epatite cronica HCV correlata subita dal trasfuso, anche se il relativo virus è stato scoperto soltanto successivamente nel 1989.

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