Quanto costa davvero una causa per risarcimento danni? È la domanda che spesso blocca chi ha subito un danno significativo e sta valutando di far valere i propri diritti questa domanda. Le preoccupazioni sono reali, come i processi lunghi, le spese iniziali, consulenze tecniche e la paura di spendere più di quanto si potrebbe ottenere.
In questo articolo analizziamo tutte le voci di costo che hanno un impatto su una causa civile, i tempi del processo e le soluzioni come il litigation funding possono, a volte, consentire l’avvio della causa senza prevedere le spese legali o tecniche.
Causa civile: quali sono i costi reali da considerare?
Perseguire un tuo diritto non deve essere un lusso. Il costo di una causa civile per risarcimento danni non è una cifra fissa. Il preventivo che infatti ti viene prospettato all’inizio non può essere esatto: la parcella dell’avvocato è solo una parte, però i costi variabili della consulenza tecnica e le lungaggini dei tempi processuali sono il vero problema. Ma in quest’articolo tratteremo di una soluzione efficace e vantaggiosa, affinché tu non debba rinunciare a far valere i tuoi diritti.
Chiedersi “quanto costa una causa civile per risarcimento danni?” è cruciale, però bisogna tenere a mente che il preventivo, che copre la parcella dell’avvocato e i costi iniziali, non può essere un prezzo bloccato a causa della dinamicità del processo. In una causa giudiziaria le spese da sostenere si articolano su tre livelli differenti.
- Costi fissi iniziali, da sostenere obbligatoriamente per avviare il processo:
– contributo unificato;
– marche da bollo e spese di notifica.
- Costi professionali, che variano in base alla complessità della causa:
– compenso dell’avvocato, che viene calcolato sulla base dei parametri ministeriali. Per questa spesa, come abbiamo già scritto, il preventivo iniziale è una stima elastica, non un “prezzo finito”. L’importo si adegua all’effettiva evoluzione del contenzioso (numero di udienze, complessità delle attività);
– consulenti tecnici di parte (CTP), fondamentali nelle cause tecniche (come quelle per malasanità). Il loro costo, insieme a quello della CTU (disposta dal giudice), incide in modo significativo sul costo totale del processo.
- Costi “dinamici” che emergono in corso di causa:
– attività aggiuntive richieste dal giudice;
– udienze rinviate, integrazioni di prove;
– possibili gradi successivi (appello, Cassazione);
– spese di soccombenza, in caso di esito sfavorevole.
La differenza tra il preventivo iniziale e il costo finale è del tutto normale. In particolare, nei risarcimenti per malasanità, le spese finali tendono a superare quelle previste all’inizio della causa. Il preventivo si basa su aspetti e parametri standard, ma i contenziosi giudiziari sono per loro natura imprevedibili. Quindi nel concreto le spese legali (incluse parcella avvocato e chi paga la CTU) e i costi correlati si definiscono nel corso del processo. Per saperne di più, in questo articolo spieghiamo perché il preventivo spesso non corrisponde al costo finale e quali variabili influenzano i costi legali.
Non preoccuparti, molti di questi costi possono essere recuperati dalla parte soccombente in caso di vittoria. Tuttavia, chi avvia una richiesta di risarcimento danni si trova di fronte a un paradosso: i costi vengono rimborsati solo alla fine del processo, mentre nel frattempo il rischio economico ricade sul danneggiato, che dovrà anticipare tutte le spese. Una soluzione innovativa in questo contesto è il litigation funding, che consente al cliente di non mettere a rischio le proprie risorse finanziarie, trasferendo le responsabilità finanziarie a terzi e garantendo la copertura di tutti i costi del processo civile.
Come ridurre o azzerare i costi iniziali: il litigation funding
Il timore di non poter sostenere i costi iniziali è una barriera emotiva che spesso porta le persone a rinunciare ai propri diritti, non per una questione di giustizia, ma di liquidità. Il litigation funding è la soluzione a questo problema. Non si tratta di un tecnicismo burocratico, ma di uno strumento finanziario operativo ed efficace, di cui vi abbiamo parlato in un altro apposito articolo.
Il litigation funding apre le porte della giustizia anche a chi non dispone di risorse immediate. Un terzo soggetto, che sia un singolo o una società, subentra in qualità di finanziatore: copre integralmente ogni spesa legale, dalle imposte processuali agli onorari di avvocati e consulenti, eliminando gli ostacoli economici iniziali all’avvio del processo.
Così dovrai solo concentrarti sul merito della causa e nel perseguire ogni strategia utile al successo dell’iter giudiziario, senza anticipare o saldare spese. L’accordo alla base del litigation funding è molto semplice: il soggetto che ha finanziato la causa riceve una quota, precedentemente pattuita, solo in caso di vittoria e risarcimento effettivo. Se la causa non va a buon fine, invece non avrai alcun obbligo di restituire quanto speso.
Il litigation funding è sostanzialmente uno strumento di finanziamento del contenzioso e si rivela un meccanismo vincente. I vantaggi sono vari:
- ti consente di avviare una causa anche se oggi non hai liquidità, poiché il finanziatore copre le spese;
- non sei costretto a scegliere tra tutelare i tuoi diritti e proteggere i tuoi risparmi;
- il rischio economico non è solo sulle tue spalle, ma condiviso. Infatti si cede una percentuale del risarcimento solo in caso di successo. Questo lo rende uno strumento indispensabile per casi onerosi come la malasanità e i grandi risarcimenti, dove l’alto costo di perizie e CTU altrimenti bloccherebbe il processo.
Il litigation funding non si applica indistintamente a tutte le controversie giudiziarie.
Esistono due criteri principali che determinano se una causa può essere finanziata:
- una ragionevole probabilità di successo;
- un valore economico sufficiente a coprire i costi di una causa civile.
Infatti lo Studio Liguori & Partner, che applica il litigation funding, effettua un’analisi preliminare per valutare:
- le possibilità di vittoria nel merito;
- l’opportunità economica complessiva del procedimento;
- l’accesso al litigation funding.
Quest’analisi è fondamentale per gestire il rischio economico rispetto al risarcimento e l’impatto delle spese legali sul valore della causa.
Parcella dell’avvocato: quando si paga davvero?
Affrontare una causa civile per risarcimento danni richiede una chiara comprensione non solo del costo, ma anche dei tempi e delle modalità di pagamento delle spese legali. Generalmente il rapporto finanziario si articola in due momenti:
- un eventuale anticipo è richiesto per coprire spese iniziali vive o acconti minimi;
- il compenso finale, invece, è saldato al termine dell’attività, spesso modulato in base al tempo impiegato e, in alcuni casi specifici (ove compatibile), legato al risultato ottenuto (qui si parla di success fee).
Tuttavia, il vero costo di una causa di risarcimento non si esaurisce con la parcella dell’avvocato, ma include oneri tecnici rilevanti – come le perizie medico-legali e le consulenze specialistiche – che sono indispensabili in ambiti complessi, quali sono i maxi-risarcimenti danni per malasanità. La soluzione è affidarsi ad avvocati specializzati e ad uno studio legale ben strutturato.
Solo uno studio strutturato, infatti, può coordinare professionisti tecnici e, soprattutto, pianificare i costi dall’inizio alla fine, mitigando il rischio economico per il cliente.
Modelli di compenso
La tutela del cliente inizia con la trasparenza preventiva, da parte dell’avvocato, sui costi e tempi di una causa civile.
Per affrontare con la maggior serenità possibile una causa civile per risarcimento danni, esistono tre modelli di compenso flessibili del proprio avvocato:
- il modello tradizionale con pagamenti della parcella dell’avvocato dilazionati durante il processo;
- i modelli misti o a successo, in cui una parte del compenso è vincolata all’esito positivo;
- il litigation funding, grazie a cui il cliente non anticipa nulla. Il rischio economico è condiviso con un finanziatore esterno.
I tempi di una causa civile: quanto dura davvero?
Il costo di una causa civile non dipende solo dalla parcella iniziale, ma anche dalla durata della controversia. Una richiesta di risarcimento danni può trasformarsi in un impegno economico gravoso che si protrae per anni. A far lievitare i tempi e i costi sono fattori come il carico di lavoro del Tribunale, il numero di parti coinvolte e la necessità di perizie complesse (CTU). Inoltre, dobbiamo tener conto dell’eventualità che il caso approdi in Appello o in Cassazione: l’investimento in termini di tempo e denaro aumenta esponenzialmente. Infatti per mitigare il rischio economico, alcune realtà prendono seriamente in considerazione il litigation funding, che offre un finanziamento esterno per sostenere le spese legali in vista del risarcimento dei danni.
Una causa civile va vista come un vero e proprio investimento nel tempo, non semplicemente come una spesa. È vero che la durata del contenzioso fa aumentare le spese legali, inclusa la parcella dell’avvocato (specie in casi complessi come la malasanità). Ma quando l’obiettivo sono risarcimenti elevati, proprio questa attesa diventa cruciale per massimizzare il risultato finale. Il litigation funding si basa su questo principio: coprire i costi attuali in vista di un esito futuro significativo. In pratica, più alto è il risarcimento potenziale, più facilmente il risultato compensa i costi del processo civile e il tempo impiegato. Ricorda, però, che l’investimento deve iniziare entro i termini di prescrizione stabiliti dalla legge.
Vale la pena iniziare una causa?
Decidere di avviare una causa non è una scelta fatta per “principio” su importi irrisori, ma un passo che si giustifica solo quando il valore del danno è sostanziale. Per valutare il rapporto costi/benefici, una consulenza preliminare trasparente è fondamentale. Essa deve delineare:
- la stima del valore risarcibile basata sulla gravità del danno;
- l’analisi delle probabilità di successo;
- una chiara panoramica dei costi dell’avvocato.
Se il rischio è alto, si può valutare l’accesso al litigation funding. In sostanza la trasparenza economica, prima di iniziare, è la premessa per affrontare la causa civile con serenità e consapevolezza su quanto dovrai investire – oppure anticipare – per il risarcimento danni.
Più trasparente sarà la consulenza prima di avviare una causa, meno sorprese avrai in seguito riguardo ai rischi economici.
Riepilogando, una causa ha dei costi, ma questi possono essere pianificati e analizzati. In caso di esito positivo, molte delle spese possono essere addebitate alla controparte. Inoltre, il litigation funding consente a terzi di anticipare l’investimento iniziale. Prima di iniziare una causa, non concentrarti solo su “Quanto costa?”, ma chiediti: “Quanto vale il mio diritto? Posso ottenere un finanziamento per non rinunciare a causa della mancanza di liquidità?”. Rivolgerti di un avvocato specializzato è fondamentale per ottenere risposte chiare.
Vuoi sapere quanto potrebbe costare la tua causa? Contattaci per una valutazione trasparente del tuo caso e scopri se puoi accedere al litigation funding.

