Litigation Funding: come ottenere un risarcimento senza anticipare le spese legali

Affrontare una causa legale per ottenere un risarcimento può essere un percorso complesso e costoso. Spesso, chi subisce un danno – sia esso di natura contrattuale, commerciale o personale – rinuncia a far valere i propri diritti a causa delle spese iniziali necessarie per avviare il contenzioso.

Questi costi possono essere particolarmente onerosi nei casi in cui la controparte è una grande azienda, un’istituzione finanziaria o una compagnia assicurativa. Un esempio comune è rappresentato dalle cause per danni da malasanità, in cui i pazienti danneggiati devono affrontare ingenti spese per perizie mediche e assistenza legale.

Il Litigation Funding nasce proprio per rispondere a questa esigenza, offrendo ai ricorrenti la possibilità di intraprendere un’azione legale senza dover sostenere in anticipo i costi del procedimento. 

I costi da sostenere nel processo si distinguono in:

  • Spese vive inerenti al contributo unificato e alla marca da bollo, che rappresentano imposte da versare allo Stato. La ratio alla base di queste tasse è la possibilità di avere accesso concretamente agli organi giurisdizionali;
  • Spese di lite quali le parcelle dei medici di parte e d’ufficio, nel ruolo di CTU (consulente tecnico d’ufficio), la parcella del legale e di tutte le figure specializzate di cui avvalersi come consulenti;
  • Spese di soccombenza, che la parte che perde la causa è tenuta a rimborsare alla controparte vincitrice.

Cosa significa fare causa senza anticipare le spese legali?

Come abbiamo visto, affrontare una causa legale può comportare costi elevati, ma oggi esistono tre diversi modelli di pagamento per l’assistenza legale:

  1. Modello tradizionale: Il cliente paga l’avvocato in base a una tariffa prestabilita, indipendentemente dall’esito della causa. Questo sistema garantisce certezza sulle spese, ma richiede un investimento iniziale che può essere oneroso.
  2. Modello a successo (o “contingency fee”): L’avvocato viene pagato solo se il cliente ottiene un risarcimento. Il compenso consiste in una percentuale della somma ottenuta, ma il cliente deve comunque sostenere eventuali spese vive legate al processo (come perizie e contributi unificati).
  3. Litigation Funding: A differenza del modello a successo, in questo caso un soggetto terzo (società specializzata, investitore o banca) anticipa tutti i costi legali, inclusi quelli processuali. Se la causa viene vinta, il finanziatore riceve una percentuale del risarcimento. Se invece la causa viene persa, il cliente non deve restituire nulla.

Come avviare una causa senza costi iniziali

È possibile iniziare una causa senza dover anticipare alcuna spesa legale optando per il Litigation Funding.

Con l’espressione Third Party Litigation Funding si indica il finanziamento del contenzioso da parte di terzi. Esso si sviluppa negli anni ‘90 in Australia e attualmente è in notevole diffusione anche in Italia.

Come funziona il Litigation Funding 

Un terzo soggetto, che si tratti dell’avvocato oppure di una società specializzata, anticipa tutte le spese da sostenere nell’ambito del processo, sia quelle vive che di lite. In pratica vengono coperti sia i costi iniziali per avviare la causa, sia quelli che si rivelano necessari in fase di svolgimento del processo. In termini di costi il cliente è esonerato da tutti gli oneri finanziari: non anticipa alcuna spesa.
Il soggetto finanziatore e il cliente, parte del processo, pattuiscono preventivamente la percentuale che spetterà a chi ha finanziato la causa in caso di esito positivo. Se si perde la causa il cliente non paga nulla. Se invece l’esito della causa è favorevole, l’assistito deve corrispondere una percentuale della somma ottenuta al soggetto finanziatore. 

Chi finanzia la causa?

Il soggetto finanziatore, indicato quale litigation funder, può essere: 

  • L’avvocato della parte
  • Società specializzate in investimenti 
  • Banche
  • Singoli investitori 

Nel caso concreto: dopo un’attenta analisi della causa, valutando le probabilità di esito favorevole, il litigation funder finanzia la causa anticipando le spese e coprendone tutti i costi. Prima dell’avvio della procedura, cliente e litigation funder pattuiscono che sull’intera somma ottenuta spetterà a quest’ultimo una percentuale del 15%, 20%, 30% o qualsiasi altra a discrezione delle parti. Quindi, ad esempio, su un risarcimento totale ottenuto in una causa di malasanità corrispondente a 2 milioni di euro, spettano 200mila euro al soggetto finanziatore se la percentuale pattuita è del 10%.

I vantaggi del Litigation Funding

  • Si inizia il processo senza anticipare alcuna spesa legale;
  • Vengono coperte al 100% le spese che insorgono in fase di giudizio;
  • L’ente finanziatore viene ripagato delle spese anticipate solo in caso di esito favorevole della causa;
  • Viene pattuita preventivamente la percentuale che spetterà al soggetto finanziatore sul totale della somma ottenuta all’esito del processo;
     
  • In caso di soccombenza, quindi di esito sfavorevole della causa, il cliente non deve pagare né rimborsare alcuna somma. Il litigation funder si fa carico anche delle spese di soccombenza.

Quali cause vengono finanziate da terzi

È il soggetto finanziatore a valutare se la causa è meritevole di finanziamento, sulla base delle probabilità di esito favorevole del giudizio.
Lo Studio Liguori & Partners effettua per ogni causa uno studio di fattibilità, tramite la consulenza di medici specialisti e avvocati per valutare la procedibilità della causa.

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