Chi valuta di intraprendere una causa legale ritenendo di aver ragione si aspetta, nella maggior parte dei casi, un processo breve con costi contenuti e un risarcimento equo dei danni subiti. Tuttavia la realtà dei procedimenti giudiziari è ben diversa dalle proprie aspettative.
Acquisire più informazioni su tempi, costi, rischi e incertezze correlati all’iter giudiziario ti consentirà di intraprendere ogni scelta in modo consapevole, sviluppare aspettative realistiche, e evitare delusioni.
1. La verità sui tempi: perché la giustizia non ha fretta
“Avvocato, ma quanto tempo ci vorrà?”
Da quando esercito la professione di avvocato, questa è una delle domande più frequenti che mi rivolge chi aspira ad ottenere un risarcimento dei danni subiti.
È comprensibile voler avere tempistiche certe, ma la veritá é che nessun professionista serio può fornirti previsioni precise sui tempi processuali.
Le tempistiche dipendono infatti da numerosi fattori esterni che vanno oltre il controllo dell’avvocato e del cliente.
La giustizia è una macchina lenta e complessa. I rinvii e i ritardi delle udienze dipendono principalmente da due fattori:
- ciascun Tribunale ha un carico di lavoro elevato da gestire;
- carenza di giudici e magistrati nelle aule di giustizia.
Questi sono problemi strutturali del sistema che vanno oltre il controllo del singolo avvocato, motivo per cui è fondamentale affidarsi all’operato del proprio legale con fiducia e pazienza.
Spesso ci si concentra solo sulle tempistiche di un processo, ma è utile sapere che, in caso di vittoria, anche l’attesa viene risarcita. Il credito risarcitorio infatti matura interessi nel tempo. Più complesso è il caso, maggiori sono gli aspetti procedurali da gestire con cura. In questi casi, la pazienza diventa un investimento per ottenere il migliore risultato possibile.
2. Avere ragione non garantisce la vittoria
“Avvocato, ma se ho ragione sicuro vinciamo?“
Questa è un’altra domanda molto comune – comprensibile, ma che rivela aspettative non sempre realistiche.
Il diritto non è una scienza esatta come la matematica, quindi non esiste mai una certezza al 100% sull’esito di una causa.
Mentre alcuni professionisti potrebbero alimentare false aspettative di vittoria certa, un approccio serio e trasparente prevede di renderti consapevole sia dei rischi che delle opportunità nell’avviare un processo.
La giustizia è fatta anche di paradossi. Si può aver effettivamente ragione nell’ambito di una controversia, ma comunque perdere la causa perché ci sono variabili imprevedibili, quali:
- le prove presentate dall’avversario, che ribaltano tutto;
- l’interpretazione del giudice, che aderisce a visioni minoritarie;
- testimonianze sfavorevoli della controparte;
- testimonianze poco convincenti della propria parte;
- normative poco chiare in materia.
Può capitare che chi subisce un’ingiustizia debba attendere per veder riconosciute le proprie ragioni, ma il sistema giudiziario italiano offre diverse opportunità di tutela attraverso i suoi tre gradi di giudizio.
Se perdi la causa in primo grado, puoi fare ricorso in appello dove nuovi giudici rivaluteranno il caso. Un esempio concreto è il caso di una bambina che ha subito gravi danni cerebrali durante il parto: mentre in primo grado era stato riconosciuto un risarcimento, la Corte d’Appello di Bari ha triplicato l’importo a oltre 4 milioni di euro, dimostrando come una rivalutazione del caso possa portare a risultati significativamente diversi.
Qualora anche il giudizio di appello si concluda in modo sfavorevole, rimane ancora la possibilità di presentare ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione.
3. Costi legali: tra preventivi e variabili impreviste
Un’altra delle domande più frequenti che mi vengono rivolte è:
“Avvocato, ma quanto mi costerà?“
Sebbene dal 2017 gli avvocati siano obbligati a fornire un preventivo di spesa prima di iniziare una causa, è fondamentale sapere che si tratta di stime basate su parametri ministeriali, non di cifre definitive.
Questi parametri stabiliscono un range di compenso che varia in base a diversi fattori:
- il valore della causa;
- il tipo di procedimento intentato;
- il numero di parti coinvolte;
- le spese di notifica della documentazione necessaria;
- le eventuali spese di trasferta.
La natura stessa di questi parametri crea un range molto ampio, rendendo complessa una stima precisa a priori. A questo si aggiunge il contributo unificato, una tassa di avvio del processo che varia in rapporto al valore della causa e viene versata da chi porta la controversia in giudizio o ne aumenta il valore con nuove richieste risarcitorie.
I costi complessivi di un processo risultano quindi difficilmente prevedibili: una causa civile con valore tra 520.000 e 1 milione di euro, ad esempio, potrebbe costare al cliente tra i 20.000 e gli 80.000 euro.
A questi si aggiungono ulteriori variabili:
- maggiorazioni dell’IVA;
- la Cassa Avvocati;
- le spese per i consulenti tecnici;
- le attività richieste dal giudice nel corso del processo.
Queste complessità spiegano perché spesso si registra una differenza significativa tra il preventivo iniziale e il costo finale. Tuttavia, esistono soluzioni alternative come il Litigation Funding, che permette di intraprendere l’azione legale senza anticipare i costi.
Nessun avvocato può garantire il successo: diffida delle false promesse
Il nostro approccio si basa sulla trasparenza: non possiamo garantire certezze di vittoria, tempi brevi o che il percorso sarà semplice. Ogni caso presenta le sue complessità e variabili uniche.
Il nostro ruolo è impegnarci al massimo per trovare le migliori strategie e i percorsi più efficaci nel perseguire la giustizia, mantenendo sempre un equilibrio tra comprensione umana e obiettività professionale necessaria per rappresentare al meglio i casi che ci vengono affidati. L’empatia è certamente importante nel nostro lavoro, ma deve essere sempre bilanciata con l’analisi tecnica rigorosa che ogni caso richiede.
Di fronte a questo approccio onesto, potresti chiederti come distinguere un professionista competente. La risposta è semplice: la competenza si dimostra sul campo. Lo Studio Liguori & Partners, con oltre 100 milioni di euro ottenuti in risarcimento per i propri assistiti dal 2020 al 2024, dimostra con risultati tangibili che l’onestà e la professionalità ripagano.
Ottenere giustizia richiede dedizione e un lavoro metodico: non esistono soluzioni immediate, ma risultati che si costruiscono attraverso preparazione e impegno costante. La nostra esperienza ci guida nel valutare quali cause hanno concrete possibilità di successo e come affrontarle nel modo più efficace.
Se stai valutando un’azione legale, il primo passo verso la giustizia è una valutazione professionale e trasparente del tuo caso. Contattaci per una consulenza che ti fornirà una prospettiva realistica sulle possibilità, le tempistiche e i costi, basata sulla nostra esperienza concreta in materia di risarcimento danni.