Perdere una persona cara in un incidente stradale rappresenta uno dei momenti più devastanti che uno possa affrontare. Oltre al dolore emotivo incolmabile, spesso ci si trova a dover navigare in un labirinto di procedure legali e burocratiche in un momento in cui si vorrebbe solo essere lasciati in pace per affrontare la perdita.
In queste circostanze difficili, è importante sapere che la legge italiana riconosce il diritto dei familiari delle vittime di incidenti stradali mortali a richiedere un risarcimento, non per dare un valore alla vita perduta – cosa impossibile – ma per garantire supporto concreto e dignità a chi rimane.
I dati ISTAT testimoniano che nel 2024 gli incidenti stradali mortali sono aumentati del 4% rispetto all’anno precedente: infatti, nel primo semestre del 2024 le vittime della strada sono state ben 1429, rispetto alle 1374 dello stesso periodo nel 2023. Una situazione preoccupante rispetto alla quale urge intervenire, in termini di prevenzione e sicurezza. Ma, in caso di incidente stradale mortale, chi è legittimato a richiedere il risarcimento per la vittima?
Chi ha diritto al risarcimento
In termini giuridici, la questione va esaminata a ritroso, conoscendo alcune disposizioni sull’argomento. Come previsto dall’art. 2043 del Codice Civile, infatti, qualsiasi fatto che cagiona un danno ingiusto obbliga colui che l’ha commesso a risarcire il danno.
Nel caso in cui la vittima diretta del fatto ingiusto – come un incidente stradale – perda la vita, sono le vittime indirette legittimate a richiedere il risarcimento: quindi coloro che subiscono danni e sofferenze dalla morte della vittima. In ordine prioritario, il risarcimento per danni mortali in un incidente stradale spetta a:
- figli e coniugi della vittima;
- genitori e fratelli, se la vittima non era sposata né aveva figli;
- altri parenti stretti che dimostrino un legame economico o affettivo con la vittima.
Come accennato, le vittime indirette sono coloro che, sebbene non coinvolte nel sinistro stradale, subiscono danni patrimoniali e morali dal decesso della vittima.
Tipologie di danno risarcibile
In caso di incidente stradale mortale, è possibile richiedere il risarcimento per varie tipologie di danno:
- danno patrimoniale, che riguarda la perdita di reddito e il sostegno economico che la vittima forniva alla famiglia;
- danno morale, che coincide con la sofferenza emotiva e i danni alla salute psicofisica causati dall’incidente;
- danno esistenziale, relativo alla perdita di relazioni ed affetti, nonché alla compromissione della qualità stessa della vita;
- spese sostenute, in cui rientrano i costi del funerale, le cure mediche e altre spese comprovate.
Come spiegato anche nei nostri precedenti articoli, il danno non patrimoniale si distingue dal danno patrimoniale perché non è direttamente quantificabile, dato che non attiene ad una perdita economica ma a sofferenze psichiche e morali patite dalla vittima. L’art. 2059 del Codice Civile prevede che il danno non patrimoniale è risarcibile solo nei casi stabiliti dalla legge, come nel caso di lesioni ai diritti costituzionalmente tutelati, tra cui il diritto alla salute e alla vita familiare. Proprio perché questi danni non hanno un valore di mercato diretto, per la loro quantificazione giudici e avvocati fanno riferimento alle tabelle del Tribunale di Milano e dei principali tribunali italiani, che forniscono parametri standardizzati.
Procedura per la richiesta di risarcimento per incidente stradale mortale
- Il primo passo per richiedere un risarcimento congruo, nel caso in cui un proprio caro sia morto in un incidente stradale, è sicuramente quello di affidarsi ad un avvocato competente e specializzato in materia. La priorità di un valido professionista è infatti ottenere giustizia, piuttosto che chiudere la causa in tempi brevi e al ribasso. Inoltre, occorre raccogliere tutta la documentazione necessaria che attesti le spese sostenute e le perdite economiche subite: referti, diagnosi, ricevute fiscali del funerale, documentazione inerente alle entrate economiche della vittima.
- È fondamentale agire entro i termini di prescrizione, che generalmente corrispondono a due anni dalla data dell’incidente.
- La richiesta deve essere inviata alla compagnia assicurativa del veicolo responsabile dell’incidente, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata (PEC).
- L’assicurazione ha un termine di 30 giorni (per danni materiali) o 90 giorni (per danni alla persona) per trasmettere l’esito della richiesta, offrendo un eventuale risarcimento. Se l’offerta è ritenuta congrua, può essere accettata. In caso contrario, sarà necessario intraprendere azioni legali.
In caso di eventuale processo, spetterà al giudice valutare come l’impresa assicurativa abbia gestito l’intera vicenda. È quanto accaduto, ad esempio, nel caso di una giovane ciclista che perse la vita in un incidente stradale, travolta da un’auto a tutta velocità. I genitori si appellarono in giudizio per richiedere un giusto risarcimento conseguente alla perdita della giovane. La Corte d’Appello di Napoli non solo ha riconosciuto la totale responsabilità della controparte, ma ha anche condannato l’assicurazione a risarcire gli importi oltre il massimale della polizza assicurativa, dopo aver verificato la mala gestio dell’intera vicenda.
Responsabilità dell’incidente
Al fine di stabilire chi deve versare il risarcimento previsto, occorre verificare se la vittima abbia avuto o meno responsabilità nell’incidente stradale. La legge prevede che, in caso di copertura assicurativa, sia l’assicurazione di chi ha causato l’incidente a risarcire le perdite economiche e i danni subiti dalle vittime.
Se è stata la vittima a causare l’incidente e vi sono stati altri morti o feriti, le famiglie delle altre vittime possono richiedere il risarcimento all’assicurazione del soggetto che ha provocato il sinistro, benché deceduto.
Se chi ha perso la vita nel corso dell’incidente non ha colpe nella dinamica dello stesso, i suoi parenti e congiunti avranno diritto ad un risarcimento totale. In caso contrario, il giudice potrebbe valutare l’erogazione di un risarcimento parziale.
Il primo passo verso la giustizia
Affrontare la perdita di una persona cara rappresenta un percorso doloroso che nessuna procedura legale può alleviare completamente. Tuttavia, conoscere i propri diritti e le tutele disponibili può garantire il sostegno economico necessario e il riconoscimento della responsabilità di chi ha causato il danno. L’assistenza di professionisti esperti in questa delicata materia può fare la differenza nel garantire la massima tutela possibile.
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