Trib. Napoli 30/1/2004 n. 1258
Responsabilità del chirurgo vascolare: risarcimento del danno di € 1.090.154,66, di cui € 883.854,72 al macroleso per una I.P. iatrogena del 68% con personalizzazione del risarcimento e liquidazione del danno morale nonché di quello patrimoniale, € 98.083,40 alla moglie ed € 108.216,54 ai due figli.
Paziente affetto da arteriopatia cronica ostruttiva all’arto inferiore destro.
E’ responsabile il chirurgo vascolare che esegue l’intervento di by pass aorto-femorale e provoca l’amputazione dell’arto inferiore al paziente per:
– colposa lacerazione della parete dell’arteria femorale superficiale;
– maldestra riparazione di suture che non impedivano l’emorragia;
– eccessive e ripetute manipolazioni dei vasi;
– eccessiva durata dell’intervento chirurgico;
– errati ripetuti tentativi di clampaggio vascolare.
Tutti tali errori hanno provocato la successiva complicanza della trombosi acuta della protesi e della trombosi acuta della femorale sinistra che, nonostante successivi interventi chirurgici riparatori, non sono riusciti ad evitare, per il periodo troppo lungo di ischemia massiva di tutto l’arto inferiore destro, la sindrome da rivascolarizzazione con immissione in circolo di sostanze nefrotossiche (mioglobina) con conseguente insorgenza di insufficienza renale acuta che ha richiesto il trattamento dialitico ed ha indotto i sanitari, successivamente, ad eseguire l’amputazione dell’arto inferiore al paziente.
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