App. Napoli 17/4/2019 n. 2114
Responsabilità del ginecologo, lesioni al nascituro e morte: risarcimento del danno di € 1.227.844,94, di cui € 498.521,45 al padre, € 498.521,45 alla madre, € 145.627,01 al germano ed € 85.305,10 ai tre nonni della vittima (€ 28.435,03 cadauno).
La Corte di Appello accoglie le tesi dei danneggiati, respinge gli appelli dei responsabili (struttura sanitaria e ginecologo) e:
– non prende in esame la C.T.U. medico legale espletata in sede penale che pur ha ritenuto il ginecologo esente da colpa;
– disattende il rinnovo della C.T.U. medico legale da essa disposto ed espletata da un collegio medico che pur ha ritenuto il ginecologo esente da colpa;
– conferma la responsabilità del ginecologo che ha prestato assistenza sia prima che durante il parto per aver:
a. somministrato alla partoriente ossitocina, al fine di indurre il parto, in quantità non annotata in cartella clinica;
b. inoculato il farmaco senza preoccuparsi di assicurare, mediante tracciati cardiotocografici, di verificare come evolvessero le condizioni del nascituro;
c. eseguito tracciati cardiotocografici in maniera inadeguata e discontinua proprio nelle ore del travaglio più vicine alla fase espulsiva, durante le quali maggiormente sarebbe stato importante constatare la salute del feto;
d. provocato con il suo comportamento il grave insulto ipossico subito dal nascituro.
La Corte di Appello, ancora, accoglie l’appello dei danneggiati e liquida:
– il danno non patrimoniale ai genitori della vittima per le gravi lesioni da quest’ultimo subite nel periodo di sopravvivenza (denegato dal giudice di primo grado);
– il danno non patrimoniale ai nonni anche non conviventi per il decesso della vittima (denegato dal giudice di primo grado);
– il danno da ritardo (denegato dal giudice di primo grado).
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App. Napoli 15/5/2018 n. 2196
Responsabilità del chirurgo e morte del paziente: risarcimento del danno di € 2.152.183,38 in sede di riassunzione dalla Cassazione, di cui € 1.831.645,40 ai cinque figli (€ 366.329,08 cadauno) ed € 320.537,98 ai sette nipoti della vittima (€ 45.791,14 cadauno).
Paziente affetta da addome pendulo.
E’ responsabile il chirurgo per:
– aver sottoposto la paziente a dermolipectomia trasversale abbondante in Ospedale privo di rianimazione;
– aver determinato un’embolia polmonare;
– aver cagionato la morte della paziente.
La Corte di Appello, in sede di riassunzione della causa dalla Cassazione, accoglie l’appello dei danneggiati e condanna il chirurgo, oltre al risarcimento del danno già liquidato nella precedente fase di merito, anche gli interessi legali dall’evento, denegati dal precedente giudice.
App. Napoli 23/4/2018 n. 1835
Sinistro mortale e insidia e trabocchetto: risarcimento del danno di € 1.351.028,04, di cui € 297.474,06 alla moglie, € 495.790,12 ai due figli, € 495.790,12 ai due genitori ed € 61.973,74 al germano della vittima, importo poi ridotto del 50% per il concorso colposo della vittima.
La Corte di Appello accoglie il motivo di appello dei congiunti del de cuius che avevano visto rigettare in toto le loro domande ed afferma che:
– l’ANAS, proprietaria della strada, è custode della stessa e delle sue pertinenze, guardrail compreso;
– l’ANAS è responsabile, ex art. 2051 c.c., della morte del conducente che, alla guida del veicolo, perde il controllo dello stesso, fuoriesce dalla carreggiata, urta contro il guardrail inefficiente che non regge l’urto e precipita nel dirupo.
App. Napoli 20/4/2018 n. 1812
Sinistro stradale: risarcimento del danno di € 1.415.245,14, di cui € 1.362.469,78 al macroleso per una I.P. dell’82%, € 26.387,68 alla madre, € 13.193,84 al padre ed € 13.193,84 ai due germani, importi poi ridotti del 50% per il concorso colposo della vittima.
La Corte di Appello accoglie i motivi di appello del leso e dei suoi congiunti che avevano visto rigettare in toto le loro domande e liquida:
– il danno non patrimoniale al macroleso;
– il danno non patrimoniale ai congiunti del macroleso per le gravi lesioni da quest’ultimo subite.
App. Napoli 14/11/2017 n. 4673
Tutela del credito: debitore di € 2.250.000,00 vende immobili per sottrarre al creditore la garanzia del credito con la complicità del terzo-acquirente, consapevole del pregiudizio arrecato al creditore.
La Corte di Appello:
– rigetta l’appello del terzo-acquirente;
– conferma la fondatezza dell’azione revocatoria ordinaria esperita dal creditore;
– conferma la sussistenza sia dell’elemento oggettivo dell’eventus damni che di quello soggettivo della scientia damni, quest’ultimo ritenuto provato per presunzioni gravi, precise e concordanti.
App. Napoli 26/6/2017 n. 2924
Sinistro mortale: risarcimento del danno di € 1.969.744,66, di cui € 863.526,96 ai genitori ed € 1.106.217,70 ai germani della vittima con personalizzazione del risarcimento, importo poi ridotto del 50% per il concorso colposo della vittima.
La Corte di Appello conferma la liquidazione del danno non patrimoniale terminale, accoglie un motivo di appello dei danneggiati e liquida il danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale sulla scorta delle vigenti tabelle di liquidazione del Tribunale di Milano.
App. Roma 25/5/2017 n. 3510
Sinistro mortale: risarcimento del danno di € 1.917.492,70, di cui € 731.673,67 alla moglie ed € 1.185.819,03 ai due figli della vittima con personalizzazione del risarcimento, importo poi ridotto del 50% per il concorso colposo della vittima.
Il fatto illecito è considerato dalla legge come reato (omicidio colposo) e, pertanto, il diritto al risarcimento si prescrive nel termine di dieci anni.
Liquidati:
– il danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale in base alle tabelle vigenti al momento di deposito della sentenza di appello e non quelle vigenti al momento di deposito della sentenza di primo grado;
– il danno patrimoniale da lucro cessante.
App. Roma 17/11/2016 n. 6923
Danni al trasportato: confermata la liquidazione di € 2.447.038,50, di cui € 2.073.938,50 al macroleso per una I.P. del 70% con personalizzazione del risarcimento e liquidazione del danno morale, € 180.500,00 alla moglie ed € 192.600,00 alla figlia.
Trib. Torre Annunziata 12/9/2016 n. 2274
Sinistro mortale cagionato da veicolo non identificato: risarcimento del danno di € 1.468.991,17, di cui € 519.159,91 alla moglie ed € 474.915,63 a ciascuno dei due figli della vittima con personalizzazione del risarcimento.
Liquidati:
– il danno non patrimoniale terminale alla vittima per venti giorni di sopravvivenza;
– il danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale;
– il danno patrimoniale da lucro cessante per i perduti contributi da parte del congiunto;
– il danno emergente.
E’ responsabile il conducente del veicolo non identificato che procede ad elevata velocità ed investe il pedone fermo accostato al margine della carreggiata.
App. Napoli 12/9/2016 n. 3254
Sinistro mortale: liquidati € 1.262.763,24, di cui € 825.085,00 ai due genitori ed € 437.678,24 ai due germani della vittima.
La Corte di Appello, in sede di seconda riassunzione dalla Cassazione, accogliendo il motivo di gravame dei danneggiati, ha accolto la loro domanda di mala gestio in senso proprio proposta in via surrogatoria, ex art. 2900 c.c., sostituendosi al danneggiante nell’esercizio dei suoi diritti verso l’impresa di assicurazione a carico della quale ha posto l’intero risarcimento del danno a dispetto del massimale di polizza di L. 50.000.000 (pari ad € 25.822,84).